venerdì 5 ottobre 2007

Wich side are you on?




Sono tra coloro che hanno deciso di fronteggiare il trionfo del Sistema neoliberista in quanto ha prodotto,produce ed intende produrre accelerazioni nel cambiamento che ci fanno assistere a fenomeni di ritorno all’indietro, come la precarietà del lavoro, o la maggiore povertà nelle famiglie, o il ritorno al fondamentalismo ottocentesco , o alla guerra “calda”.
Gli eccessi vengono perseguiti fondamentalmente per ragioni di profitto e stanno distruggendo il pianeta: basti pensare agli scarichi verso il cielo e alle discariche verso terra.
Sono tra coloro che hanno deciso di fronteggiare il Sistema massmediatico che determina lo svuotamento della propria individualità e del proprio Io, in quanto propone sistematicamente Leader, Guru, Maestri di vita, pronti a “liberarci dal male” o a trovarci la “giusta soluzione”, scoprendo poi (quando è tardi)che hanno mentito ed ingannato per il loro avere.
Sono tra coloro che hanno scelto (scelto nuovamente) di responsabilizzarsi chiedendosi “ cosa faccio di concreto nella quotidianità per cambiare questo stato di cose?”.
Sono tra coloro che hanno deciso (deciso ancora) di mettersi in moto, anche singolarmente , per cessare di attendere o delegare al “chicchessia”.
Il periodo di limitarsi a criticare, o attaccare, o pensare e basta è terminato, oggi tocca all’azione.
Sono tra coloro ( e non da ora) che sono contro tutte le “caste” e tra queste anche , come l’ha definita Paolo Barnard, di quelli che fanno politica una volta ogni cinque anni, e di quelli che ogni cinque anni consegnano masse di potere a pochi rappresentanti e poi si occupano solo dei fatti propri (come affidare a un bambino le chiavi del magazzino della Nutella e non controllarlo più, e poi lamentarsi che il bimbo ha finito col papparsela tutta).
I minatori inglesi, al tempo delle loro memorabili lotte, scrivevano su grandi cartelli davanti ai picchetti : wich side are you on?/ DA CHE PARTE STAI?



Eh sì....facciamo un esempio sull'opportunità di porre la domanda.
La manifestazione del 20 ottobre.
Trovo singolare e tipico di un modo di fare che non condivido più da tempo, organizzare un’azione contraria a provvedimenti giudicati inadeguati alle necessità ed alle attese di larga parte della popolazione, dopo che la “stalla è restata aperta”.
Si organizza una manifestazione contro l’accordo sul welfare Governo-Sindacati dopo il risultato del referendum indetto dai Sindacati; si organizza una manifestazione contro l’azione antipopolare delle forze che governano oggi il paese, dopo la costituzione del Partito Democratico (14 ottobre); come dire :intanto accomodatevi a continuare a fare, poi se volete ci darete un contentino.
L’ANTIPOLITICA?

LA STANNO FACENDO I PARTITI TUTTI ED I GOVERNI (nazionali e non) TUTTI, perché allontanano le persone dalla responsabilità di vivere il proprio territorio, la propria società civile, il proprio ambiente; L’ANTIPOLITICA E’ L’AUTOREFERENZIALITA’ con cui i “ragazzotti” gestiscono il governo della cosa pubblica, e la politica.
Torniamo o iniziamo a far politica, la situazione lo impone.






A chi torna o inizia a far politica, gli spedirò o consegnerò la MAGLIETTA con la scritta DA CHE PARTE STAI? Tu che leggi richiedila scrivendo a maurizio_chielli@hotmail.it, magari incontrandoci per "la via" con la maglietta addosso ci diamo la risposta senza chiedere.

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