venerdì 21 settembre 2007

L'idea parte da Napoli, la moneta si chiama SCE'C, come nel film di Totò

Contro il signoraggio sono partite alcune idee, provocatorie ( mica tanto ) ma tese a sollevare diffusamente una campagna di informazione e di discussione.
In tal senso, una interessante segnalazione ci proviene da amici del Movimento di Firenze.
La propongo per quanti vogliono approfondirla.
A Napoli da più di quattro mesi circola una moneta parallela, a Roma altrettanto , altre stanno per essere immesse in tutt’Italia. Insomma un migliaio di persone in questo momento paga con euro ma anche con banconote alternative. A Napoli li chiamano scéc, da pronunciare trascinando le lettere perché è la partenopeizzazione del francesissimo cheque. A Roma, con meno fantasia, li chiamano buoni sconto ma il meccanismo è identico.Il nome «scec» l’hanno scippato a Totò che in «Miseria e nobiltà» finge di avere soldi a volontà e annuncia: «noi adoperiamo gli scèc!». Ma la goliardia alla Totò si ferma qui perché la battuta è diventata un acronimo serissimo: sta per Sconto che cammina o Simbolo Cartaceo Econometrico. A Napoli lo usano 508 iscritti, di cui 120 privati e 95 esercizi commerciali, per un totale di 31700 banconote in circolazione, il corrispettivo di oltre 30 mila euro.Il meccanismo è semplice. Ci si iscrive all’Associazione e si ottiene gratis una certa quantità di scec. Esistono banconote da quattro tagli: da 1 da 2 da 5 e da 10, realizzate prendendo come spunto le carte napoletane, precisamente l'asso, il due, il cinque ed il 10 del seme di denari. Gli Scec possono essere utilizzati negli esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa. L’elenco e altri dettagli li trovate sul sito www.progettoscec.com. A dare uno sguardo alla lista si scoprono commercianti di vario tipo (alimentari, sanitari, benessere personale e altro) ma anche elettricisti, idraulici, pittori, ottici, liberi professionisti. Ogni esercente o professionista decide quale sconto applicare, chi va ad acquistare presentano lo scec pagherà il prezzo pieno con lo sconto. «Chi spende risparmia - spiegano i titolari del progetto - chi vende conquisterà nuovi clienti e a sua volta potrà rispendere gli Scec che accetta presso tutti gli altri associati». Un mese dopo la nascita lo scec ha avuto la benedizione ufficiale di Beppe Grillo e ora l’iniziativa si sta estendendo in tutt’Italia. A Roma c’è EcoRoma (www.ecoroma.org) già attivo con il suo circuito di negozi, artigiani e professionisti dove andare con i Buoni Spesa dell’associazione. Stanno studiando l’operazione moneta alternativa anche gruppi di Amici di Grillo di Firenze, Vicenza e Trieste. Esperimenti identici (progetto Tau e progetto Thyrus) sono presenti a Lucca e a Terni.
Credo proprio che meriti un approfondimento e chissà anche qualche cosa di più.

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