sabato 15 settembre 2007

Torri Eoliche

NAVINGANDO , ABBIAMO TROVATO QUESTI DUE INTERESSANTI NOTE CHE INVITIAMO A LEGGERE IN QUANTO FORNISCONO INFORMAZIONI E ANCHE SUGGERIMENTI PER LA QUESTIONE INERENTE LE TORRI EOLICHE DI ROCCALBEGNA.

Il kw più pulito è quello che non si consuma - 31-8-07
di Marco Niro - Megachip
L'entroterra molisano ha il fascino del territorio incontaminato. Terra povera, in senso stretto. Dura da coltivare, tanto lavoro e poca resa. Industrie? Rare come le macchie di verde in questa torrida estate, per lo più colorata di giallo arido, quando non di nero fumo. Turismo? Pressoché assente. Lo sviluppo non è mai davvero arrivato, qui, sulle colline molisane. Ed è questo che ha lasciato la natura a uno stato ancora “selvaggio”. E' il bello di questa terra. Ma perché vi dico tutto questo?
Non perché io abbia origini molisane, ed ogni estate torni in Molise, a Lucito, paesino di nemmeno mille anime in provincia di Campobasso, dove sono nati i miei genitori e vivono i miei quattro nonni. O almeno, non ve lo dico solo per questo.
Ve lo dico perché, nelle campagne dove gli altri anni udivo solo qualche aratro in lontananza e il resto erano voci della natura, quest'anno, con mia grande sorpresa, ho sentito il rumore di “lavori”. Lavori “veri”, con grande movimento di mezzi e materiali. Lavori da Grande Opera. Proprio qui, nelle campagne dove fino a ieri passavano solo i pastori e le loro greggi, lungo il tratturo, la via sterrata della transumanza, che congiunge l'Abruzzo alla Puglia. Cosa stava succedendo?
E' proprio a lato del tratturo che verrà sollevata la prima grande pala eolica. Poi sarà la volta delle altre 16. Il parco eolico verrà costruito dall'Edison sul territorio del Comune di Lucito, nella sua zona più ventosa, a 800 metri sul livello del mare. Dove sorgerà l'impianto, oggi ci sono solo un agriturismo, qualche masseria, una cappella e i resti di una chiesa diroccata dell'anno 1000. Nemmeno una strada asfaltata, solo stradine sterrate. E il tratturo, naturalmente. Nelle giornate più limpide, da lassù si può vedere il mare di Termoli, lontano 50 chilomentri. Si tratta di uno dei posti più belli di tutto il Molise.
L'impatto paesaggistico delle pale sarà notevole. Una sorta di squarcio moderno in un paesaggio pre-moderno. Un fatto come questo deve fare riflettere.
In futuro, l'energia utilizzata dovrà, in quote sempre maggiori, essere pulita e rinnovabile. Su questo siamo ovviamente d'accordo. Ma ha senso preoccuparsi di questo prima di essersi preoccupati di educare al risparmio energetico? I lampioni di Lucito utilizzano ancora lampade tradizionali, e lo stesso accade nelle case. La bioedilizia è sconosciuta, le case sono piene di spifferi. Il trasporto pubblico lascia miseramente a desiderare. I soli comportamenti ambientalmente sostenibili sono quelli ante litteram che i vecchi hanno ereditato dal mondo pre-moderno dal quale provengono, dove lo spreco era bandito. Ma i vecchi stanno morendo, e le nuove generazioni nascono con scarsa o nulla consapevolezza rispetto a problemi ambientali come il surriscaldamento climatico.
Inoltre, va rilevato che, anche volendo investire nella produzione energetica pulita e rinnovabile, non tutti gli investimenti sono uguali. Il parco eolico di Lucito costerà un milione di euro. Quanti piccoli impianti solari fotovoltaici si sarebbero potuti installare sui tetti delle abitazioni del paese, generando un minore impatto paesaggistico e soprattutto permettendo una produzione diffusa di elettricità? Quella dell'impianto eolico, invece, sarà una produzione accentrata – e in questo ancora tradizionale – che, dopo i primi tre anni necessari ad ammortizzare la spesa sostenuta, frutterà all'Edison profitti.
L'episodio molisano ci ricorda che il kilowattora più sostenibile è quello risparmiato. E, in aggiunta, che non tutti i kilowattora puliti e rinnovabili sono uguali. Lo si tenga presente prima di riempire di parchi eolici ogni zona ventosa della penisola.

Cara Megachip,[con una risposta di Marco Niro]
scrivo per correggere qualche dato contenuto nell'articolo “Il kw più pulito è quello che non si consuma”. non corretto.
a) Posto che è verissimo che il miglior chilowattora è quello risparmiato, e che è verissimo che in Europa si potrebbe, e sarà necessario, risparmiare un 20% dell'energia attualmente sprecata da abitazioni "sprecone", lampade tradizionali, addirittura piani cottura elettrici (un vero massacro energetico in una nazione che brucia combustibili fossili per produrre elettricità), posto tutto questo, purtroppo non basterà. Il petrolio aumenterà sempre di prezzo, e la gente che oggi non ha una lavapiatti (il 60% delle famiglie europee ancora non ce l'ha) la vorrà, come l'aria condizionata in molti uffici e abitazioni. Perciò è fatidico che anche in presenza di (speriamo) consistenti risparmi energetici si vada verso un aumento per via dell'incremento di apparecchi installati.
b) Per quello che ne so, difficilmente il parco eolico costerà solo 1 milione di euro. Con 16 mulini a vento installati, sicuramente saranno almeno 16 milioni di euro, ma probabilmente di più (i mulini costano 1 milione l'uno i più piccoli, fino a 2,5 /3 milioni l'uno i più grandi).
c) 16 mulini da 1 megawatt l'uno producono ogni anno, considerando una ventosità media (e sembra che sul posto ce ne sia molto, di vento), 32.000 megawattora. Per ottenere la stessa produzione di energia da pannelli fotovoltaici servirebbero oltre 100.000 pannelli fotovoltaici da 200 watt l'uno, con una superficie occupata pari a circa 400.000 m2 (ovvero 40 ettari), e un investimento complessivo di circa 100 milioni di euro. Questi dati sono ottenuti moltiplicando per 32 un preventivo per la realizzazione di un parco fotovoltaico per la produzione di 1.000MWH/anno, dove servono 3800 pannelli con un investimento di 4,5 milioni di euro e una superficie occupata pari a 12.000m2. E' evidente quindi che le grandezze non sono confrontabili. I MULINI possono produrre, economicamente, energia in concorrenza con centrali termiche che bruciano combustibili fossili, sfruttando una porzione limitatissima del territorio e con investimenti ragionevoli. I pannelli possono AIUTARE, dove non c'è vento, e dove c'è molto sole, e dove ci sono tetti a disposizione, fornendo l'energia che serve ad una abitazione o a un condominio. Ma bisogna anche sempre tenere conto che un mulino a vento restituisce l'energia servita per produrlo in meno di dieci anni, mentre un pannello fotovoltaico ci mette vent'anni. Attenzione! Nulla contro i pannelli fotovoltaici, anzi serviranno ASSOLUTAMENTE anche questi, ma in base alle tecnologie attuali è IMPROPONIBILE pensare a produrre energia in quantità considerevoli con i pannelli, che occuperebbero ettari ed ettari di terreno (i tetti non basterebbero che in minima parte), e sono improponibili i confronti sui COSTI di produzione. INFATTI ci sono attualmente parecchie imprese che investono privatamente nella realizzazione di impianti eolici, NESSUNA che realizza impianti fotovoltaici su grande scala (cioè per produzioni di 1000 MWH/anno e più).
d) Infine, un appunto sulla produzione accentrata/decentrata. la produzione di energia eolica è oggi presidiata in massima parte da operatori che NON fanno parte del "club" dei grandi produttori di energia (ENEL/EDISON/etc). E' un dato di fatto, sarà perchè i grandi non ci hanno creduto, perchè l'hanno ritenuta una minaccia, ma si stanno svegliando solo ora. Ed è così in tutto il mondo. Cordiali saluti Luca Salvi

Risponde l'autore dell'articolo Marco Niro.
"Ringrazio il lettore delle sue osservazioni. La diversità di interpretazione del problema risiede nel diverso modo di concepire i bisogni. Il lettore dà per scontato che tutti vorranno avere una lavastoviglie o l'aria condizionata. E magari anche che tutti gli abitanti del pianeta vorranno avere un automobile. L'errore è questo. Ritenere che i consumi debbano aumentare sempre di più, che il consumistico stile di vita occidentale debba "naturalmente" estendersi a chiunque oggi non vi si attenga. Il risparmio energetico non è solo un fatto tecnologico, ma anche, soprattutto, culturale. Il cambiamento deve avvenire nella mente di tutti noi. Quando capiremo di poter fare a meno di certi consumi - sì, anche della lavastoviglie e dell'automobile! - allora credo potrà bastare una produzione energetica pulita e rinnovabile, senz'altro anche eolica, che sappia però evitare lo scempio di territori dal grande valore paesaggistico".
Marco Niro
NON ENTRIAMO NEL MERITO, CI SEMBREREBBE NON UTILE IN QUANTO OGNUNO HA BISOGNO DI FARSI UNA OPINIONE PRIMA DI SCEGLIERE, MA AFFERMIAMO DUE COSE:
1) visto l'innegabile impatto paesaggistico, è mai possibile fare interventi "spot" ( sei torri qui, otto più su, 10 la, eccetera )senza un filo conduttore? I Governi locali( comuni,provincie,regioni) e quello nazionale, quando si decideranno a fare un piano nazionale indicante le zone in cui mettere le torri se proprio necessarie?
2) mancano le superfici dove collocare per i pannelli? Ma mettiamoli sopra i tetti delle attività industriali ed artigianali dando come contro partita agli imprenditori che concedono il diritto di superficie , un abbattimento dei costi energetici. Così otteniamo milioni di metri quadri di superficie per il fotovoltaico, salvando il paesaggio, ed un grosso aiuto a chi fa impresa. Ma ci vuole tanto ?

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