lunedì 17 settembre 2007

Destra e Sinistra....se ci siete battete un colpo!


Su il Sole-24 Ore di domenica 16 settembre, il giornalista Piero Ignazi, racconta i contenuti del nuovo libro di Michele Salvati, per intenderci colui che nel Foglio del 10 aprile 2003 pubblicò l’Appello per il Partito Democratico.
Nel libro, che comprerò per capirne di più, si fa una analisi della società italiana che non si è orientata verso i valori fondanti del liberalismo.
Scrive Ignazi sintetizzando il Salvatipensiero : “ A destra è stata inscenata una parodia dei principi liberali sul canovaccio italico-anarcoide ( faccio quel che mi pare e non scocciatemi con tutte queste regole ) poi anche piegati a derive populiste e plebiscitarie. A sinistra c’è stato l’entusiasmo dei neofiti ( D’Alema ), coniugato però con l’incapacità di dare corso conseguente e coerente a quelle nuove acquisizioni, forse ancora acerbe o mal digerite. E comunque ostiche a una fitta schiera di compagni di strada.
Come denunciava Gobetti, e poi nel dopoguerra Ernesto Rossi, l’Italia è tuttora preda delle consorterie, delle rendite, delle baronie, dei cartelli, dei monopoli. La liberazzazione degli scambi e l’ingresso nel Mercato Comune Europeo, tanto osteggiati dalla destra confindustriale quanto dalla sinistra sindacale, erano già allora, negli anni ’50, granelli di rivoluzione liberale. Sul terreno economico l’Italia è stata trascinata all’apertura solo grazie al suo ancoraggio all’Unione Europea; è stata costretta a liberalizzarsi perché obbligata dai vincoli comunitari, mai moti proprio. E lo stesso vale per il debito pubblico, raddoppiato negli allegri anni 80 dei Governi Spadolini-Craxi-De Mita e avviato in seguito a contenimento solo per poter rimanere in Europa.
C’è ancora bisogno di liberalizzare nell’economia italiana per poter dare finalmente status al cittadino consumatore e utente. Il sistema economico va indirizzato a soddisfare le esigenze del cittadino, e non di questa o quella categoria: deve diventare universalista. E l’unico strumento di questa universalizzazione è il mercato veramente libero, cioè senza privilegi, né rendite, né nicchie, né eccezioni. Ne discende che una sinistra moderna, di cui il PD vuole essere l’incarnazione, avendo nel suo gene la tensione verso l’uguaglianza, non può che implementare le regole del mercato cioè diventare liberale.
La Sinistra italiana dovrà quindi farsi carico di ciò che non ha fatto la destra. Ciò comporta, inevitabilmente farsi del male, litigare con parti del suo corpo politico che recalcitra a pagare i prezzi della mancata e incompiuta modernizzazione di questo Paese.
Questo impegno non annulla, come molti temono o auspicano, la distinzione tra destra e sinistra perché la sinistra, sostiene Salvati, coltiva un’insopprimibile tensione all’uguaglianza: quella tensione che i liberali di destra e i conservatori, comprensibilmente, vogliono tenere a freno per la continua erosione dello status quo nella distribuzione del potere e della ricchezza che essa produce. Quella tensione che, invece, la sinistra riformatrice vuole utilizzare e incanalare, per spingere la democrazia effettivamente esistente a traguardi più avanzati, ma realistici e non contraddittori con l’ispirazione liberale”.


Francamente mi piacerebbe conoscere cosa ne pensano gli elettori ed i militanti di destra e di sinistra, e forse tra qualche giorno seguendo i giornali lo scoprirò, ma da uomo rozzo nella praticità delle analisi politiche, mi viene da dire che stando così le cose, non avremo con l'evoluzione di PD-Margerita da una parte e Forza Italia-AN-Lega Nord dall'altra, destra e sinistra, bensì liberali ugualitari e liberali moderati?

Quindi hanno ragione coloro che dicono che si sono aperti spazi a destra ed a sinistra da riempire, ma con cosa?

L'unico elemento di certezza , pare, la liquefazione dell'antica impostazione tutta italiana che legava i valori della religione cattolica con un Partito politico.

Quindi, per metterla in battuta, non moriremo democristiani, ma liberali?


Come la penso io lo dirò la prossima occasione, magari rispondendo a qualche commento di chi ha il piacere di leggere questo Blog.

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