Il"V- Day" contiene tutta la colpevole vaghezza del populismo? Se così dovesse essere liquidato significa non voler capire e riflettere che nel Paese le cose sono cambiate e molto. Invito a ragionare un po' meglio sul concetto di "antipolitica", alla luce del successo politico del raduno nazionale a cui hanno contribuito, per esempio, anche più di 500 grossetani in solo tre ore di raccolta firme effettuate in Piazza del Sale.
Ho avuto modo di parlare con la gente in coda per firmare, avendo, assieme ad altri associati al Movimento per il Bene Comune, partecipato alla gestione dell’evento, ed ho colto non solo il momento difficile politico e civile del Paese nelle tante espressioni delle persone, anche l’insofferenza verso l’autoreferenzialità determinata da chi rappresenta oggi le Istituzioni e le segreterie dei Partiti. Verità non nuove, ma prima del v-day nessuno,o pochi, sembravano coglierlo nella sua materializzazione tra la gente.
Un dato è certo, anche qui a Grosseto, oggi, la rappresentanza della politica tradizionale è in crisi, perché priva di un Progetto che non sia limitato a problemi contingenti.I Partiti di oggi non lo vogliono perché non ne hanno bisogno,essi vivono ormai il potere come fine e non come mezzo. Ai movimenti e alle persone tagliate fuori dal potere, invece, spesso manca la consapevolezza della necessità di abbracciare un impegno politico di ampio respiro per la non serenità di poterlo fare senza trasformarsi in ceto politico. Chi veramente crede nei valori della libertà e della democrazia , oggi, non può perdere l’occasione di contribuire; siamo vicini alla deriva, mi auguro ,quindi, si senta il bisogno di elaborare progetti, affermo ciò perché ha ragione Casini quando afferma che la novità politica è rappresentata dal crollo del bipolarismo. Per fare progetti occorrerà tempo e forze, intellettuali e non; la coagulazione delle forze avverrà una volta chiariti i valori di fondo sui quali costruire. Uno degli obiettivi del Movimento per il Bene Comune è anche questo, dimostrare che si può fare politica anche senza scivolare nelle “pratiche” dei Partiti come oggi sono strutturati. Dimostrare che ci sono governi, presidenti e sindaci “amici” solo dopo che lo hanno dimostrato e non prima ( FIOM docet).Da qui il non schierarsi aprioristicamente del MBC per dialogare con tutti quelli che si dichiarano oppositori del ceto politico che si è andato a formare negli ultimi anni, per vedere se e quando qualcuno vorrà porsi davvero il problema. Su questo sono drastico perché, ahime, vedo che ognuno anche qui localmente, gioca la sua partita esclusivamente per rafforzare se stesso e per arrivare più forte al momento elettorale. Niente è cambiato da 12 anni a questa parte quando decisi, deluso dalla Politica e per difendermi in quanto “ragazzo fuori dal Coro”, per il silenzio.Chi comprenderà che è necessario abbandonare le rendite di posizione, non solo troverà tante braccia pronte ad accoglierlo, ma sopratutto farà un vero servizio al mantenimento della libertà e della democrazia in questo Paese. Concordo con Tringali:”Il Solco dovrà essere sui valori e principi fondanti per un nuovo agire politico, e il riconoscimento del diritto inalienabile di ciascuno di compartecipare alle decisioni su ciò che lo riguarda, senza essere privato dei mezzi e delle informazioni necessarie per esercitare tale diritto.Pace, difesa dei beni comuni dall'interesse privato, giustizia sociale, uguaglianza sostanziale, superamento dell'alienazione, democrazia nell'informazione, rottura dei legami tra politica e affari, derivano tutti da questo unico principio. Non si tratta di abolire la democrazia rappresentativa, ci mancherebbe altro! Semmai, nel concreto, di affiancarle strumenti di democrazia diretta. Ma soprattutto si tratta di acquisire e diffondere la consapevolezza di questo diritto. La delega è necessaria per la vita delle istituzioni a tutti i livelli,all'interno di regole chiare e di garanzia per i rappresentati. Con possibilità di revoca per gli incarichi esecutivi. In una logica di totale trasparenza e servizio dei rappresentanti a favore dei rappresentati. E' la delega, senza gli opportuni contrappesi, che pone le basi per la genesi del ceto politico.Questo, e nessun altro, è il senso della partecipazione, parola ormai assolutamente abusata, come tante altre”. Del resto cosa vogliono i movimenti ed i comitati? Cosa esprimono se non la volontà di poter decidere? E se ne fregano, giustamente, che le decisioni cui sono contrari siano formalmente legittime, o discendenti dagli errori di chi ci stava prima a governare, come spesso si sente dire oggi da chi governa per esempio il Comune di Grosseto.“Assumere questi principi vuol dire rifondare la Politica. Vuol dire che il primo punto per cui lottare è l'allargamento reale della democrazia. Ma vuole anche dire sperimentare forme e pratiche democratiche all'interno del soggetto politico. Sia esso lista, partito, aggregazione o altro. Non importa la forma, conta la sostanza. Ragionare su come far circolare le informazioni, su come prendere le decisioni, su come selezionare i candidati, su come scegliere i dirigenti e sul loro controllo, sui limiti temporali e quantitativi delle cariche e dei mandati, sui rapporti con gli eletti, su come evitare deleghe in bianco. Penso che proporre a tutti di interrogarsi su questo sia necessario.Far politica accostandosi al potere senza degenerare. Cosa sono i partiti oggi se non costruzioni piramidali?. Ciascun dirigente, salvo ovviamente rare eccezioni, è la punta di una piramide di sodali ed è chiamato a difenderli tutti, pena la sua scomparsa dalla scena politica. Il resto è finzione scenica”. Qui a Grosseto ci sono state le amministrative un anno e mezzo fa. Quelli che prima del voto erano i segretari della Margherita, PRC e PDCI e SDI sono oggi tutti assessori. Cinque e dieci anni fa con le vittorie del Centro destra fu analoga cosa, più o meno. Viene da chiedersi:la militanza è solo ed esclusivamente il trampolino per l'accesso alle cariche pubbliche con remunerazione?. Ciascuno dei sopra si è fatto il proprio accordo personale!! Senza nessuna discussione. E nessuno può dir loro nulla perché essi, a loro volta, hanno sostenuto questo o quel leader regionale o nazionale. A loro volta i “nazionali” non possono, né hanno interesse, a sbeffeggiare chi porta loro l'acqua.
Questa è la politica?
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